PROGETTI

L’associazione Punto 8 realizza progetti in italia e all’estero per promuovere l’integrazione e l’incontro fra culture.







SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE





Tradizioni italiane e Arte per la Comunità


Un progetto di volontariato a Cuba

Un progetto che si propone di promuovere le tradizioni culturali italiane e supportare le comunità locali attraverso attività artistiche e culturali. Questa esperienza si svolgerà in due fasi: la prima a La Habana, dove ci concentreremo sul Palio di Siena e le sue tradizioni, e la seconda a Santa Clara, dove collaboreremo con l’Associazione Hermanos Saiz in un progetto di arte e cultura nella Sierra de Escambray.

Obiettivi del progetto

Il progetto rappresenta un’importante opportunità per promuovere la cultura italiana in un contesto internazionale e per contribuire attivamente al miglioramento della vita delle comunità locali a Cuba, dove, attraverso la collaborazione con l’Associazione Hermanos Saiz e il coinvolgimento delle comunità, miriamo a creare un impatto duraturo e significativo. Crediamo inoltre che il progetto rappresenti un momento di crescita personale per i partecipanti, che si impegnano a condividere un viaggio di gruppo e un’esperienza che li metterà a confronto con una realtà che esula completamente dal loro quotidiano.

Realizzazione

Fase 1: La Habana (12 – 15 febbraio 2025)

  • Incontro al ICAIC, Istituto Cubano delle Arti e Industrie Cinematografiche: incontro col presidente e visita all’istituzione cubana preposta alla produzione, promozione, distribuzione e conservazione di opere cinematografiche.
  • Visita alla Scuola Internazionale di cinema, televisione e video (EICTV) di San Antonio de los Baños, nei pressi dell’Avana. La scuola è aperta a studenti di tutto il mondo ed è considerata una delle più importanti istituzioni per la formazione nell’audiovisivo nel mondo.
  • Giro dell’Havana Veja in compagnia di Attilio Aleotti, scrittore, cooperante internazionale e profondo conoscitore dell’America latina e di Cuba.
  • Incontro con Frei Betto, frate domenicano, giornalista e scrittore, militante e assistente di movimenti e servizi di pastorale sociale.

Fase 2: Santa Clara (18 – 21 febbraio 2025)

  • Partecipazione al progetto Monte Soy, in collaborazione con l’Associazione Hermanos Saiz, che comprende la visita alle scuole delle comunità locali della Sierra de Escambray e implementazione di laboratori artistici per i bambini. Utilizzo delle donazioni dei nostri soci e del materiale appositamente acquistato e raccolto in Italia.
  • Pernottamento nel villaggio ospiti delle famiglie per favorire il contatto diretto con la comunità locale e la natura circostante.

Il racconto del viaggio

Anche questa esperienza a Cuba è stata unica e sorprendente, favorita dalla compagnia di un gruppo affiatato e perfetto che ci ha permesso di cogliere ogni suggestione che “L’isola imperfetta”, per citare Graziano Bartolini, regala a chi la visita. Ferita dalla mancanza di corrente, di carburante e dalla troppa spazzatura, Cuba riesce comunque ad affascinare con il calore delle persone, con la sua vivacità culturale e con la bellezza dei suoi paesaggi.
Questa volta, ad arricchire i miei splendidi ricordi, si è aggiunta l’esperienza nella Sierra de Escambray, una realtà isolata e difficile, che però mi ha lasciato ricordi molto poetici: il bambino che si emoziona aprendo lo zainetto pieno di pennarelli, matite e tempere, l’alzabandiera mattutino in cui si canta prima l’inno di Cuba e poi quello della scuola, la bambina che mangia golosamente una fetta di pane con la nutella leccandosi le dita.
Alla fine, siamo riusciti, come sempre cerchiamo di fare con Punto 8, a proporre una esperienza che privilegia il contatto diretto con le persone e con le istituzioni cubane per dare una lettura più ampia possibile di quello che può essere Cuba, senza la pretesa di rispondere a tutte le domande, ma anzi cercando di cogliere ogni volta qualche aspetto nuovo nelle impressioni dei partecipanti al progetto.
Giovanna Lachi, presidente dell’associazione

Forse è ancora un po’ presto. A me le cose scendono nell’anima con calma, ci vuol tempo. Succede sempre. Con Cuba succede anche di più. Cuba è tutto, e il suo contrario. Cuba stupisce e indigna, abbraccia e tradisce. Le sue contraddizioni sono così tante che dopo qualche giorno smetti di pensarci. Diventano la cifra costante di una quotidianità rumorosa, sorridente, pigra, complicata, traboccante di musica.
Respiri cultura, a Cuba. Lo senti, lo spessore di quella “educación” senza la quale non c’è rivoluzione, non c’è socialismo. Lo senti e lo vedi, quando migliaia di adolescenti, e giovani si ritrovano alla fiera del libro. E senti la resa, l’abbandono, la capitolazione. La senti tra le montagne di spazzatura, nelle ore senza luce, nelle file davanti ai fornai o fuori dalle banche per farsi dare qualche centesimo, ma forse non oggi, toccherà ritornare…
Ma Cuba è tenace. E ha imparato a dondolarsi in questa dicotomia. E sorride, canta, balla, parla a voce alta. Ti accoglie. È bianca e nera, profonda e frivola, caotica e solenne. Prigioniera di una gloria passata, di un laccio che gli si è ristretto tra le mani, che non voleva, che non pensava… sogna di ritrovare se stessa, e lo fa con il sorriso. E se cerchi di guardarle nell’anima, Cuba ti lascia fare, senza pudore, mentre si dondola guardando fuori dalle inferriate.
Federica

Che dire della mia prima visita sull’isola imperfetta… Le emozioni non sono certo mancate, ormai è trascorsa più di una settimana dal nostro rientro; posso dire di aver vissuto un’esperienza intensa, vibrante, indimenticabile, soprattutto grazie alla autenticità delle relazioni createsi con le persone conosciute a Cuba, dalle più comuni a personaggi importanti, che hanno responsabilità nel settore culturale del paese.
Quindi un grazie particolare alla Presidente, che ha pensato e organizzato un viaggio con queste particolarità: non solo turismo, ma soprattutto conoscenza di realtà di vita quotidiana, reale, della gente cubana. Persone con un grande cuore che ti accolgono con generosità, solidali tra loro, ma che tutti i giorni devono fare i conti con la mancanza di elettricità, acqua, carburante, ma soprattutto con la mancanza di futuro: ecco è questa la realtà più cruda che mi ha colpito; tutti gli anni, ben il 5% della popolazione chiede il visto per abbandonare il paese, uno stipendio medio è di circa 30€, una pensione di 5. L’economia del paese è inesistente, si basa esclusivamente su un po’ di turismo e sulle rimesse di denaro che i cubani residenti all’estero inviano ai propri familiari rimasti sull’isola. Si salvano solo l’assistenza sanitaria e la cultura; per il resto il Paese dipende completamente dall’estero, non ha e non avrà futuro fino a che non sarà capace di darsi una diversa organizzazione.
Triste vedere la mancanza totale di manutenzione degli edifici, delle aree verdi, del sistema fognario; sopra tutto prevale la rassegnazione delle persone e l’indifferenza totale di chi governa…
Stefano

Quando parti per Cuba la prima volta ti aspetti di vivere la Cuba raccontata o guardata attraverso uno schermo, puoi solo immaginare l’impatto con gli odori, il calore e lo sguardo che si perde nei dettagli di un paesaggio tanto lontano quanto vicino alla tua anima.
Se inizi da l’Avana, come è successo a noi, sono subito carezze e schiaffi.
Ti gira la testa. Una città che ricorda grandiosi fasti, ma al momento lasciata lentamente morire.
Grazie a Giovanna fin dal nostro arrivo abbiamo potuto stringere mani e abbracciare nuovi amici cubani. La fierezza nell’affrontare le mille difficoltà, per noi inimmaginabili in una civiltà moderna, è indescrivibile. La battaglia quotidiana è dove poter trovare cibo, riempire depositi di acqua, fare file chilometriche di notte per un po’ di benzina, utilizzare l’energia elettrica e industriarsi per quando viene tolta (troppo spesso e troppo a lungo ultimamente). La proverbiale accoglienza è messa veramente a dura prova. I sorrisi abbaglianti si spengono di fronte all’ennesimo blackout, più per il disagio che crediamo sia rivolto a noi che per loro che ormai si sono abituati. L’Avana ci ha fatto conoscere persone straordinarie da un cuore grande. Menti fervide, creative, culturalmente elevatissime che continuano a crederci nonostante tutto.
A Santa Clara l’Associazione Hermanos Saiz è un luogo magico, un’oasi dove rifugiarsi. Sotto il grande albero di mango si respira voglia di fare, di costruire e di aiutare. Insieme a loro siamo andati a Pico Blanco. L’esperienza forse più forte per me degli ultimi anni. Un viaggio quasi di redenzione.
Dove si azzerano gli individualismi e tutto è condivisione.
Dove tocchi corde assopite dell’anima. Dove la sera le stelle sono così vicine che abbassi la testa per non disturbarle.
Dove i bimbi cantano gli inni di Cuba e della scuola e in quel momento pieno di contraddizioni, lacrime scendono ebbre di emozioni nuove o dimenticate. E in quel luogo sperduto il nodo alla gola si fa più forte e non ti abbandona nemmeno per poco.
Un viaggio che ti trasforma più degli altri.
Mi dicevano prima di partire: tornerai cambiata.
Direi che è proprio così.
Grazie di tutto
Raffaella

Il sentimento che suscita Cuba è ambivalente, quasi disperato, a causa delle contraddizioni indotte dalle reali difficoltà di vita in un’isola comunque privilegiata da un clima e bellezze naturali inestimabili che si diluisce tra case diroccate e persone che vivono nelle condizioni più disparate, spesso in estrema povertà, inventando soluzioni fantasiose per risolvere i numerosi problemi quotidiani.
La realtà cubana è delicata e non ha nulla a che fare con l’immagine cartolinesca di oasi caraibiche ovattate dai resort turistici, mostrando una complessità amara che richiede tempo per essere compresa.
Molti edifici coloniali sono in rovina indeboliti dalla crisi, percossi da più di un uragano. In mezzo si muovono i cubani, un popolo meraviglioso, che affronta tutto con il sorriso. Persone accoglienti.
Tutti i cubani hanno una minima garanzia statale di sopravvivenza, di educazione scolastica, di buona salute attraverso il sistema sanitario esistente, eppure vedi code infinite ovunque, soprattutto nei negozi statali dove acquistare i pochi beni garantiti.
La musica è dappertutto, da mattino a notte fonda fra salsa, mambo e il più tradizionale sòn. In ogni bar ci sono almeno due strumentisti e così nei ristoranti o tra i divanetti degli alberghi. In ogni piazza c’è qualcuno che canta accompagnandosi con la chitarra. Lungo le strade, addossati ai muri, suonano gruppi perlopiù di anziani, nonnetti rugosi, si dividono tra chitarre, contrabbasso, tromba, tamburi e legni.
Anche i segni della rivoluzione socialista sembrano oramai sbiaditi e fuori contesto nei cartelloni, murales, manifesti che mostrano immagini e slogan all’ingresso di ogni città e nelle strade principali di raccordo. Benché si dichiari che Cuba non tornerà mai al capitalismo si stanno facendo largo forme di proprietà e imprenditorialità privata ratificando così il processo di apertura iniziato negli anni Novanta, con un welfare smagrito, grandi compagnie pubbliche gestite dalle burocrazie tecniche/militari in settori strategici dell’economia. Il sistema cubano non sembra poter durare a lungo senza un cambio radicale o una riforma graduale, ma profonda. La spinta non può che venire dalla nuova classe media che può essere determinante nella critica al sostegno del governo rivoluzionario se questo non sarà in grado di rinnovarsi per indirizzare le scelte di investimento della nascente élite cubana. Il rinnovamento del regime non può che trasformarsi in un socialismo di mercato per il quale servono capacità di guida e controllo dello Stato che oggi Cuba sembra non avere.
In questo scenario si è sviluppata la bellissima esperienza del gruppo di volontari che da Siena ha raggiunto l’isola caraibica per intrecciare rapporti bilaterali con le principali istituzioni culturali cubane e portare, parallelamente, un aiuto concreto alla popolazione della Sierra d’Escambray. L’accoglienza ricevuta all’ambasciata italiana dell’Avana, all’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos, alla Escuela Internacional de Cine y TV è stata ragguardevole e promettenti le relazioni instaurate in prospettiva di progetti bilaterali da sviluppare in collaborazione anche a Siena sui quali stiamo già lavorando. Decisamente emozionante la trasferta a Pico Blanco per conoscere e supportare la comunità locale che ha scelto di vivere una sorta di ancestrale isolamento in completa simbiosi con la natura, lontano dai richiami consumistici.
Questa magnifica avventura non poteva rivelarsi tale senza l’impeccabile coordinamento della Presidente Giovanna Lachi che ha confermato la sua grande rete relazionale maturata negli anni con le personalità più significative, autoctone o straniere che vivono o hanno rapporti con l’isola, e la sua capacità organizzativa nel rendere perfetto un soggiorno che resterà per sempre scolpito nella nostra memoria e nei nostri cuori
Simone

Ritmo Feliz

Il progetto e la campagna di Crowdfunding

ll progetto “Ritmo Feliz” prevede la costruzione di uno studio musicale e di registrazione per i giovani musicisti cubani di Santa Clara, dove verrà creata e prodotta musica per bambini.

Il progetto è stato realizzato anche grazie al finanziamento di 5000 euro ottenuto con una campagna crowdfunding, pubblicata su Eppela, che abbiamo orgnizzato e portato avanti grazie al prezioso aiuto di Feel Crowd, una startup specializzata in supporto al terzo Settore.

Obiettivi del progetto

L’obiettivo principale del progetto è quello di incrementare la produzione di musica infantile diminuendo così l’esposizione dei bambini ad un tipo di musica inadatta alla loro età, che può portare a problemi educativi e ad acuire un problema qui già radicato, ovvero quello della prostituzione minorile.

Realizzazione

Con i soldi raccolti abbiamo comprato il materiale che i nostri partner cubani ci avevano richiesto (mixer, microfoni, computer, ecc.) e lo abbiamo consegnato direttamente a Santa Clara.

Durante il viaggio a Cuba, che abbiamo organizzato nell’aprile 2022 per accompagnare i vincitori del concorso “Giro Giro Mondo”, abbiamo colto l’occasione per mettere in valigia i materiali e consegnarli direttamente ai nostri partner cubani.

Il racconto del viaggio a Cuba

ll 27 Aprile finalmente siamo riusciti a partire per Cuba.
La missione era il coronamento di due progetti diversi Giro giro mondo e Ritmo Feliz; infatti, oltre a consegnare il materiale acquistato con il ricavato del crowdfunding, abbiamo portato con noi i vincitori del concorso “Giro Giro Mondo”.
Per i problemi dovuti alla pandemia, abbiamo rimandato la nostra partenza diverse volte, ma alla fine con Lorenzo Meazzini, Irene Vergini, e la nostra volontaria Margherita Furenti, siamo finalmente decollati verso l’isola caraibica.

Per quanto riguarda il progetto Ritmo Feliz siamo riusciti, grazie ai contributi raccolti con la campagna di crowdfunding, a comprare e consegnare molto materiale per lo studio di registrazione che verrà allestito a Santa Clara. Purtroppo durante il viaggio di andata la compagnia aerea ha smarrito una delle valigie con parte della donazione, ma provvederemo quanto prima a ricomprare e riconsegnare il tutto.

I problemi che il covid ha causato hanno fatto si che il progetto iniziale subisse alcune modifiche e così, per evitare ulteriori rallentamenti nell’avvio delle attività, abbiamo trovato, grazie ai nostri partner cubani, una sede diversa da quella messa a disposizione dal Comune di Santa Clara.

Oltre a partecipare agli incontri sulla logistica ed elaborare nuove idee di collaborazione, Irene e Lorenzo si sono esibiti nello storico locale Mejunje di Santa Clara ed hanno tenuto alcuni laboratori musicali con i bambini, dando così ufficialmente avvio al progetto Ritmo Feliz. Alcuni laboratori rivolti ai più piccoli sono stati tenuti dai nostri musicisti anche a la Casa della cultura di Centro Habana.

Il viaggio ci ha permesso di confrontarci direttamente con la realtà cubana, culturale e non, e di scontrarci con un quotidiano molto complicato, di cui abbiamo apprezzato le grandi potenzialità, ma anche constatato le grandi difficoltà che in questo momento la popolazione si trova ad affrontare.

Siamo rientrati, come sempre, carichi di idee, di bei ricordi e di un seme di curiosità che speriamo germogli, facendoci sempre ricordare che siamo cittadini di un mondo che potrebbe essere migliore se fossimo tutti solidali gli uni con gli altri.

Giovanna Lachi

Giro Giro Mondo
Edizione 2021

Che cosa è?

E’ una gara fra giovani musicisti che presentano un proprio brano inedito di musica per bambini

Come è nato?

Giro Giro Mondo nasce dall’incontro fra le necessità dei bambini cubani e la voglia di fare volontariato dei giovani toscani. Vediamo com’è andata.

Cuba: l’Associaciòn Hermanos Saiz ci chiede aiuto. Vorrebbero fare qualcosa per ridare vita alla musica per bambini che nel loro paese sta scomparendo, per mancanza di fondi e di strutture in cui produrla. Sono preoccupati per le nuove generazioni che crescono ascoltando solo musica per adulti e che stanno perdendo la gioia e la spensieratezza della musica infantile.

Siena: la nostra associazione vorrebbe aiutare, ma cosa fare? E’ così che nasce il progetto “Studio Vinagrito”, uno studio di registrazione a Cuba dove i giovani musicisti produrre musica per bambini

Cuba: I Cubani sono entusiasti. Ci propongono la città di Santa Clara e individuano dei locali che potrebbero fare al caso nostro

Siena: parliamo del progetto, ci piace , ma sentiamo anche che non ci basta. Vorremmo fare qualcosa di creativo che coinvolga i ragazzi dell’associazione e possibilmente anche altri giovani, per avvicinarli al mondo del volontariato… ma cosa? I giovani, il volontariato, la musica infantile: abbiamo messo tutto insieme ed ecco Giro Giro Mondo, una gara musicale di canzoni per bambini riservata ai giovani musicisti toscani

Come funziona?

Tra tutti i giovani musicisti che invieranno un brano verranno scelti, da un giuria composta da addetti ai lavori del mondo della musica e del volontariato, 5 finalisti che parteciperanno ad una serata dal vivo.

Fra i finalisti, a fine serata, verrà proclamato il vincitore che riceverà come premio la partecipazione ad un progetto dell’associazione a Cuba del valore di 1500 e la possibilità di incidere la propria canzone presso lo studio di registrazione Virus.

Come partecipare?

La partecipazione è gratuita e l’associazione offre ai concorrenti finalisti la piena ospitalità per il giorno della manifestazione.

Per partecipare bisogna inviare un brano di musica per bambini, secondo le modalità riportate nel bando.

Per informazioni scrivi a girogiromondo@punto8.org

Gli iscritti potranno partecipare a degli incontri online di supporto alla realizzazione dei brani

Ferruccio Spinetti
Il nostro direttore artistico

Contrabbassista e compositore nel 1990 entra a far parte degli Avion Travel con cui ha registrato dieci CD per la Sugar, vinto il festival di Sanremo del 2000, realizzato colonne sonore per il cinema e tenuto numerosi concerti in Italia e all'estero. Dal 2004 al 2008 ha suonato con Stefano Bollani nel quintetto "I Visionari". Nel 2003 ha creato con Petra Magoni il duo, per solo contrabbasso e voce, Musica Nuda con cui ha vinto nella categoria interpreti il premio Tenco 2006. Nel 2010, come produttore e contrabbassista, ha dato vita al progetto InventaRio che ha visto la partecipazione di grandi artisti italiani e brasiliani. E' docente di basso, contrabbasso e musica presso la scuola di Siena jazz

Il progetto del concorso musicale lo abbiamo proposto noi e gli altri ci hanno subito seguito con entusiasmo
Livia D. e Livia F.
Livie1
Le Livie
Gruppo giovani di Punto 8
L'esame di maturità è vicino, ma ogni tanto smettiamo di studiare per dare una mano con il concorso
Chiara M. e Giulia T.
Chiara e Giulia
Le maturande
Gruppo giovani di Punto 8

Compartir Flamenco

Il progetto si è realizzato a la Habana dal 9 al 19 di Novembre 2019.

Hanno partecipato un totale di 52 persone di cui 42 hanno preso parte attiva alla costruzione dello spettacolo.

Il progetto nasce nel 2017 da un’idea di Francesca Stocchi che, attraverso la danza e in modo particolare il Flamenco, si propone di far incontrare due popoli e due culture, quella italiana e quella cubana.

La prima settimana si sono svolte giornalmente lezioni di flamenco alla Scuola Alejo Carpentier dove gli alunni si sono esercitati con Francesca Stocchi mentre i ballerini italiani lo hanno fatto con le insegnanti cubane della scuola e della compagnia Ecos.

Nel pomeriggio tutti abbiamo potuto partecipare ai laboratori di danze cubane.

Il 14 Novembre c’é stato lo spettacolo finale al Teatro America in Av. Italia.

Lo show ha visto sul palco tutti gli attori dello scambio, le compagnie Ecos e quella di Francesca Stocchi e gli alunni della scuola Alejo Carpentier che hanno montato uno spettacolo molto ben riuscito.

Gruppo ballerini

Abbiamo poi organizzato una visita alle Scuole d’Arte dell’Avana.

Il “gruppone” è stato ricevuto alla scuola della musica con un concerto eseguito da alcuni allievi ed in seguito è stato possibile fare un tour dentro i bellissimi spazi del ex Country Club guidati dal retore che ha raccontato la storia della ISA dalle sue origini fino ai giorni nostri.

Siamo stati invitati anche dagli autori alla presentazione alla Biblioteca Nacional del libro “La Associazione Habana nuestra de cada dia“ un opera di Leonardo Padura e Carlos Torres Cairo e ll’inaugurazione della galleria d’arte dello stesso fotografo con la sua mostra personale “renuencia”.

Grazie a Ridolina, un’allieva della scuola di Francesca Stocchi, i medici del gruppo hanno conosciuto il progetto dei clown di corsia che la coinvolge ed hanno anche avuto la possibilità di visitare un ospedale, confrontandosi con i loro colleghi cubani.

Alcuni hanno avuto la possibiltà di partecipare al workshoop di fotografia sociale di Arcs per i 500 anni dell’Havana. Insomma flamenco e non solo.

Quando ci hanno proposto il progetto abbiamo subito aderito con entusiasmo perché ogni momento di scambio culturale, soprattutto se raggiunto con l'esperienza del viaggio, risponde alla nostra mission che è quella di creare una cittadinanza attiva, abbattendo le barriere della paura della diversità.
giovanna lachi
Giovanna Lachi
Presidente Associazione “Punto 8“
compartir flamenco
flamenco punto 8

E’ stato uno sforzo organizzativo che ha richiesto tempo e impegno, ma grazie alla collaborazione di Erduy Varela Cruz per l’ufficio provinciale della Cultura, di Federico Mei per Arci e Arcs, di tutti quelli dell’Associazione Punto8 (soprattutto Roberto Lamioni che, presente all’Avana, ha gestito insieme a me la logistica dello scambio) e della scuola di Francesca Stocchi siamo riusciti a portare a termine un progetto tanto ambizioso quanto soddisfacente. Le buone relazioni che Arci, Arcs e Punto8 hanno costruito negli anni con il ministero della Cultura di Cuba ci hanno dato la possibilità di usufruire gratuitamente del Teatro America, della Scuola Alejo Carpentier e di avere altri numerosi vantaggi che hanno reso la gestione del progetto più semplice. Oltre all’aspetto tecnico e artistico del progetto, che effettivamente ha avuto molto successo, la possibilità di attuarlo in un Paese particolare come Cuba , che in questo momento sta vivendo una crisi economica molto profonda, ha dato modo ai partecipanti di confrontarsi con i loro limiti, le loro capacità e il loro spirito di adattamento lasciando spero in ognuno di loro, anzi di noi, la consapevolezza che in ogni luogo e soprattutto in ogni persona possiamo sempre trovare qualcosa che ci arricchisce.

Giovanna Lachi

Punto 8

Campo lavoro “Longina” a Cuba

I partecipanti erano persone di età diversa e questo è stato il grande valore aggiunto dell’esperienza, visto che oltre allo scambio culturale con la parte cubana si è creato un bel clima anche all’interno del gruppo che ha dimostrato da subito un buon adattamento all’iniziativa.

Avevamo in programma di ripetere l’esperienza nel 2021 ma al momento l’emergenza Covid ci limita nel fare progetti internazionali, perciò abbiamo deciso di posticipare al 2022 il nuovo Campo lavoro.

Il Festival Longina, dedicato all’omonima protagonista di una delle canzoni più belle della tradizione cubana, si svolge ogni anno nel mese di Gennaio a Santa Clara e vede esibirsi i giovani cantautori cubani in un ricco programma di concerti che animano la vivace cittadina.

Abbiamo partecipato nel 2019 all’organizzazione del Festival invitati dall’Associazione Hermanos Saiz che si occupa dei giovani artisti cubani.

Avevamo organizzato un campo lavoro che prevedeva oltre alla partecipazione al Festival a Santa Clara anche altre attività culturali all’Habana.

Tutto si è svolto all’insegna della musica partendo da quella dei trovadores cubani per terminare con il famoso Festival internazionale Jazz Plaza.






ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO





Festival PG e Cecina

alternanza punto 8

Questa esperienza ci ha permesso di affrontare e sperimentare tante situazioni stimolanti, che ci hanno arricchite personalmente e culturalmente, avvicinandoci ad un contesto di cooperazione e solidarietà internazionale, e permettendoci di vivere un percorso di apertura e comprensione verso culture diverse. Abbiamo avuto l’occasione di partecipare a incontri, dibattiti, meeting e perfino di intervistare e partecipare attivamente all’attività dell’associazione.

Abbiamo deciso di continuare il nostro percorso a Punto 8 diventando socie/volontarie.

alternanza punto 8
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
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